La consuetudine di fine anno impone, pubblicamente o meno, di fare bilanci dell’anno appena passato o – che è il rovescio della stessa medaglia – esprimere buoni propositi per l’anno che si sta aprendo.

Uno dei modi per capire (si potrebbe dire freddamente, ma non è detto) cosa si è fatto nei 365 giorni alle spalle, come si è speso il tempo a nostra disposizione che, convenzionalmente, termina un ciclo chiamato “anno”, è attraverso dei numeri.

L’Economist lo fa, da molto tempo, attraverso un libretto che esce ogni fine anno tradotto in italiano da Internazionale. Si chiama “Il mondo in cifre” e descrive, attraverso dei numeri, cose alle quali non riflettiamo mai nella loro complessità. Tipo i kg di pasta procapite consumati in Italia, i numeri di omicidi in Arizona, il Pil del Mozambico, i litri di acqua utilizzati da una determinata diga per produrre energia…

Pensavo, leggendo, che anche nelle nostre piccole cose e vite quotidiane, potrebbero esserci d’aiuto i numeri. Quante volte sono andato al cinema quest’anno? Quanti km ho fatto in macchina? Ad esempio.

Ho provato, pertanto, a racimolare un po’ di dati sul mio 2016 che mi forniscono una fotografia, per quanto parziale e da valutare, di come ho impiegato il mio tempo. Adesso con app, social e tutto quello che gli gira intorno (ma anche grazie all’agenda eh) è molto più facile percepire la continuità numerica delle nostre azioni. Senza considerare il valore economico che stanno avendo i Big data, le nostre preferenze, nel panorama economico presente e futuro.
E dunque, in ordine sparso, nel 2016, ho:

percorso all’incirca 16mila km con la mia macchina;
fatto jogging 53 volte, in media una volta ogni 6 giorni (troppo poco!) correndo circa 350 km;
visitato Napoli volte, Roma almeno una decina;
letto 42 libri, per un totale di 9706 pagine, non tenendo fede al mio proposito su Goodreads di leggerne almeno 50: dannazione!;
scritto per 274 volte sul mio diario personale tramite l’app DayOne (consigliatissima!);
scattato 419 foto con il mio iPhone;
fatto 12 concerti;
sono andato al cinema 39 volte (bene!), a teatro solo volte (male!);
preso autobus a lunga tratta (non mi succedeva dalla gita del Liceo);
preso almeno una trentina di volte il treno;
bevuto (a una media forfettaria di 3 al giorno) più di mille caffè (non va bene!);
giocato a calcetto 63 volte.

Poi c’è tutto ciò che non si può contare, come le innumerevoli ore davanti al pc, i caratteri scritti su Word, quelli cancellati, le note suonate, le canzoni cantate, le parole dette, le ore dormite. Che magari le potresti anche contare, ma sarebbe una follia.

Ed infine c’è tutta quella schiera di cose che non si può effettivamente contare, enumerare e catalogare.
Per quello, in fin dei conti, bastano i ricordi.

Buon anno.

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