Caro amico lettore, so che troverai tutto ciò che stai cercando – perché sei di un’intelligenza superiore alla media, ma soprattutto sei convinto che ciò che stai cercando è poi realmente quello che troverai. So anche che preferisci non avere molti contatti con me mentre stai facendo questo viaggio, eppure io non posso fare altrimenti che scriverti.

Ieri sera c’era la pioggia ed io non potevo far altro che buttarmi.
Pioveva copiosamente ed era sorprendente perché questa pioggia incessante la terra la attendeva da mesi. “Alla fine di un luglio soffocante è tornata un po’ di pioggia”, ed io non potevo far altro che buttarmi.
Dopo pochi metri il mio k-way giallo pesca faceva già fatica a trattenere l’acqua impedendole di passare tutta sulla mia maglietta, le scarpe non mi aiutavano molto a tenere la strada. Ma oramai mi ero buttato.

Ho corso come non mai facendomi colpire dalle gocce di pioggia sul volto, ascoltando i miei passi incastonarsi dentro il ritmo dell’acqua che scendeva sulle fronde degli alberi e sulla terra arsa. Nessun altro gesto avrebbe potuto aiutarmi di più. E lo sapevo, per questo quando ho visto la pioggia mi sono buttato.

Eppure come al solito c’è qualcosa che mi ferma, mi costringe a riflettere anche sull’utilità della pioggia. Lì dove sono solito andare per ammirare la città e la vallata di cui ti parlavo la scorsa volta, ho dovuto rallentare. Appoggiare le braccia al muretto. Sentirmi ancora di più colpito dalla pioggia che rafforzava la sua caduta. Guardare quello che accadeva giù in fondo.

Il cielo si era gradualmente aperto e, mescolato a qualche scia di nuvole, si era colorato di un rosso simile a quello che hanno le more selvatiche non ancora mature. Di qua, a fare da contrasto, il grigio dell’acqua piovana.

Ma continuava a piovere sopra di me ed io non potevo far altro che buttarmi.

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Saverio Mariani

Author Saverio Mariani

Laureato in Filosofia ha svolto ricerca a Macerata, Napoli e Roma, salvo tornare sempre nella sua Umbria dove c'è il silenzio giusto per suonare le sue chitarre. Ha scritto saggi per riviste scientifiche, un libro su Bergson (ETS, Pisa 2018), alcuni racconti usciti su Minima&Moralia e varie altre cose. Sua madre dice che compra troppi libri, per l'Istat è un lettore forte.

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